Razzoli è un’isola d’infernale selvaggia bellezza, dove la furia creatrice della natura pare aver lavorato in gran fretta, in preda ad un’ispirazione febbrile e visionaria.
Il granito è plasmato in una moltitudine di straordinari gruppi scultorei, particolarmente nell’ampia e bellissima Cala Lunga e nel versante occidentale dell’isola, quello più esposto alle aggressioni del mare in burrasca e delle violente raffiche di maestrale: non va mai dimenticato infatti che le Bocche di Bonifacio sono un tratto di mare molto insidioso per la navigazione, soprattutto se s’intende sbarcare a Razzoli.
Ma se le condizioni del mare lo consentono, vale la pena di raggiungere lo scalo di Cala Lunga, unico approdo dell’isola. Da qui, tramite la vecchia mulattiera dei fanalisti, si può giungere facilmente a piedi alla massiccia e ormai decadente costruzione del faro, edificato nel 1843.
I fanalisti e le loro famiglie vivevano nell’isola un’esistenza monotona, fatta di privazioni e solitudine, cui spesso si sommavano i mancati rifornimenti di provviste a causa del maltempo.
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