Dal giorno alla notte

Scorribande al calar delle tenebre nella Piana dei Grandi Sassi.

Per le fotografie del cielo notturno avevamo la necessità di una posizione più elevata e con pochissimo inquinamento luminoso, esigenza prontamente soddisfatta seguendo Mauro sulle colline vicine, suo abituale territorio di caccia alla Via Lattea.
Siamo stati fortunati nel trovare un cielo veramente limpidissimo proprio durante la notte di Luna nuova d’agosto (scelta per evitare il chiarore lunare) ma abbiamo deciso di aiutare comunque la fortuna utilizzando l’astroinseguitore di Antonello, il quale mi ha fatto generosamente da tutor in questa nuova esperienza.

L’astroinseguitore ha un ruolo fondamentale nella fotografia notturna perché permette di ottenere immagini del cielo stellato relativamente nitide e pulite. Una volta puntato sulla Polare e caricato, insegue la rotazione apparente delle stelle e permette così di scattare con tempi lunghi, evitando il problema delle stelle mosse e al contempo consentendo l’utilizzo di iso medi e diaframmi un po’ chiusi, a tutto vantaggio della qualità d’immagine. Integrare questa tecnica di ripresa nel flusso di lavoro sferico richiede ovviamente un po’ di pianificazione e qualche accortezza in più, sia in ripresa sia in post-produzione.

Durante il successivo montaggio emisferico del cielo notturno ho lavorato manualmente sulle giunzioni fra gli scatti assicurandomi che tutte le stelle combaciassero perfettamente, quindi posso garantirvi che ogni singola stella catturata dal sensore è presente anche nell’immagine finale, senza duplicazioni od omissioni. Dalle due sessioni di ripresa (diurna per la terra e notturna per il cielo) ho ricavato due distinti montaggi che poi ho unito insieme nella panoramica notturna, rispettando scrupolosamente l’orientamento a nord fra terra e cielo.

Per ottenere un inserimento credibile del cielo notturno sulla porzione terrestre ho anche riposizionato nell’immagine tutti gli aloni dell’inquinamento luminoso sull’orizzonte, in modo da riprodurre il reale orientamento dei paesi vicini rispetto alla Piana dei Grandi Sassi. Nella mappa sono visibili le relative variazioni angolari.

Una nota a margine: il sensore di una buona fotocamera digitale di ultima generazione vede dentro l’oscurità molto meglio dei nostri occhi fisici, rivelando colori all’interno della Via Lattea che difficilmente riusciremo mai ad intuire dal vero. Nella fotografia astronomica la sensibilità del sensore è un grande vantaggio per i ricercatori e gli astrofili appassionati, che reputano fondamentale poter distinguere il colore dei corpi celesti, ma nel mio piccolo ho cercato invece di dare un’interpretazione visiva del cielo notturno che non si discostasse esageratamente dalla visione reale.